San Carlo Borromeo
San Carlo Borromeo
acque ad Arona, il 20 ottobre 1538 e morì a Milano il 3 novembre 1584. Figlio
del conte Gilberto Borromeo e di Margherita Medici, con appena 22 anni di età fu
nominato cardinale dal Papa Pio IV, suo zio. In seguito ricoprì la carica di
Segretario di Stato nella città di Roma.
Dotato di virtù e
ardore apostolico, passò per una difficile crisi religiosa tra gli anni 1962 e
1963, dopo la morte prematura del fratello Federico. Nonostante fosse
ricchissimo e unico erede dei beni paterni, il giovane cardinale si avviò con
instancabile rigore alla ricerca della perfezione e della santità. Cominciò a
digiunare a pane ed acqua un giorno alla settimana e a dedicare lunghe ore alla
preghiera.
All’età di 27 anni
fu nominato vescovo di Milano dove si consacrò come pastore instancabile. Iniziò
la sua residenza nella sua diocesi con diversi atti di disinteresse e
generosità, rinunciando a cariche e alle copiose rendite che ne derivavano.
Francesco Cusani, uno storico laico, nel 1861, scrive: ” Carlo cominciò con un
luminoso esempio di disinteresse, rinunciando a un annuo reddito di un milione e
trecento cinquanta mila lire, proveniente da feudi, benefici e pensioni a lui
concedute dal papa. Ne convertì una parte a benefizio del pubblico, impiegandola
in erigere utili e grandiosi edifici “.
San Carlo faceva
frequentemente pellegrinaggi, soprattutto ai santuari della Madonna. Nei suoi
viaggi e attività apostoliche diffuse ovunque la sua santità e l’annuncio della
Buona Novella. Si distinse nella catechesi con la fondazione di 740 scuole
catechetiche frequentate da più di 40.000 fedeli sotto la guida di 2000
catechisti laici da lui preparati.
Intervenne nella
vita sociale del suo tempo con abilità e con sapienza, introducendo riforme dei
costumi e combattendo le ingiustizie dei potenti contro i poveri. San Carlo
partecipò al Concilio di Trento. Molte sue idee furono accolte e divennero così
patrimonio della Chiesa.
La sua figura è
storicamente relazionata alle numerose opere assistenziali realizzate a Milano
in occasione di una durissima carestia, nel 1570, quando alimentò circa tremila
persone al giorno, e, soprattutto, nel periodo della terribile peste del
1576-1577, nota come “peste di San Carlo”, quando decise di rimanere in città
visitando e aiutando gli ammalati nelle capanne e nel lazzaretto.
Fu canonizzato il
1º novembre del 1610.
San Carlo, esempio
di costanza, carità e ardore apostolico, fu scelto da
Don Giovanni
Battista Scalabrini come patrono e protettore delle Congregazioni
Missionarie delle Suore e dei Padri da lui fondate.
|